Vomito Bambini

Cosa fare quando i bambini hanno il vomito

Cosa è il vomito?

La nausea è la sensazione di vomito imminente.

Il vomito è l'espulsione del contenuto dello stomaco attraverso l’esofago e la bocca.

L’organismo adotta alcune tecniche consolidate per reagire a invasori e sostanze irritanti:

  • starnutire serve per espellere gli invasori dal naso;
  • tossire li fa uscire dai polmoni e dalla gola;
  • la diarrea li elimina dall’intestino,
  • il vomito dallo stomaco.

Perchè vomitiamo?

Vomitare è un’azione forzata. Il meccanismo del vomito è costituito da una potente contrazione verso l’alto del diaframma, mentre i muscoli addominali fanno pressione contro lo stomaco rilassato e lo sfintere gastroesofageo si apre. Il contenuto dello stomaco risale e viene espulso. L’azione riflessa può comprendere anche un’ipersalivazione prima dell’episodio di emesi. Il vomito è un riflesso complesso e coordinato, controllato da una zona del cervello che risponde a segnali provenienti da:
  • bocca, stomaco e intestino,
  • apparato circolatorio, che può contenere farmaci o agenti infettivi,
  • centri regolatori dell’equilibrio nell’orecchio (come nel caso del mal d’auto o del mal di mare),
  • altri centri cerebrali che elaborano visioni, odori o pensieri sgradevoli.
Il vomito può essere scatenato da una vasta gamma di stimoli. A volte, se vediamo qualcuno che vomita, è un’azione riflessa, perché il nostro organismo tenta inconsapevolmente di proteggersi dallo stesso pericolo, a cui ritiene sia stata esposta l’altra persona. Il vomito è un disturbo piuttosto diffuso.

IL VOMITO E I BAMBINI

Quasi tutti i bambini vomitano diverse volte nel corso dell’infanzia, nella maggior parte dei casi a causa di un’infezione gastrointestinale di natura virale. Il rigurgito, invece, è un processo di natura diversa: il contenuto dello stomaco refluisce lentamente nella bocca, spesso con un’eruttazione. È normale che i neonati rigurgitino di tanto in tanto, di solito la situazione migliora con la crescita; se al contrario il rigurgito peggiora o diventa più frequente, potrebbe trattarsi di reflusso acido e richiedere l’intervento del pediatra. Nella maggior parte dei casi, nausea e vomito non richiedono un intervento medico urgente. Tuttavia, se i sintomi persistono, sono molto forti o non si riesce a trattenere nulla di ciò che si mangia o si beve, si potrebbe trattare di un disturbo più grave. Chiama il 118 o vai subito al pronto soccorso, se pensi che il vomito possa essere causato da avvelenamento. Chiama il medico se:
  • Gli episodi di vomito durano da più di 24 ore
  • Il vomito contiene sangue o bile
  • Il mal di pancia è forte e persistente
  • Il bambino ha mal di testa e collo rigido
  • Si manifestano i sintomi della disidratazione.

QUANDO PREOCCUPARSI?

Il vomito di solito desta preoccupazione per il connesso rischio di disidratazione. La velocità con cui ci si disidrata dipende da:
  • Peso corporeo
  • Frequenza degli episodi di vomito
  • Eventuale diarrea.
Tra i sintomi della disidratazione ricordiamo:
  • Aumento della sete
  • Urine scarse o di colore giallo scuro
  • Bocca secca
  • Occhi infossati
  • Assenza di lacrime
  • Perdita di elasticità della pelle (se la si tocca o la si pizzica, non ritorna nella posizione normale come al solito).
È opportuno chiamare il medico se:
  • Il neonato o il bambino è letargico o è molto irritabile
  • Il neonato vomita di continuo
  • Il bambino non è in grado di trattenere i liquidi per otto ore o più
  • Il vomito è ricorrente
  • La nausea persiste da molto tempo.
Che cosa farà il medico in questi casi? Il medico farà una visita approfondita, prestando particolare attenzione a eventuali sintomi di disidratazione. Per una diagnosi precisa, porrà delle domande specifiche sullo stato di salute, come ad esempio:
  • Quando ha iniziato a vomitare? Per quanto tempo è durato il vomito?
  • Vomita diverse ore dopo i pasti?
  • Avverte altri sintomi come: mal di pancia, febbre, diarrea, perdita di tono della pelle, altri sintomi di disidratazione, gonfiore, mal di testa ?
  • Nel vomito c’è del sangue color rosso vivo?
  • Vomita del materiale simile ai fondi di caffè?
  • Vomita alimenti non digeriti?
  • Vomita una sostanza verdastra?
  • La nausea e il vomito hanno causato perdita di peso?
  • Cerca di vomitare intenzionalmente?
  • Di recente ha viaggiato e dove?
  • Quali farmaci assume?
  • Di recente ha mangiato con persone che hanno sintomi analoghi?
Il medico potrà prescrivere gli esami seguenti:
  • Esami del sangue (emocromo, elettroliti e valori epatici)
  • Analisi delle urine
  • Radiografia toracica.
Se la disidratazione è grave, potrebbe essere necessaria la somministrazione di liquidi mediante flebo. I farmaci antiemetici (antivomito) possono essere utili, ma devono essere usati solo con prescrizione e solo se i benefici attesi sono maggiori dei rischi.

EVITARE la disidratazione

Un singolo episodio o isolati episodi di vomito non comportano mai gravi problemi. La maggior parte dei casi di gastroenterite virale si risolve senza bisogno di terapia. L’unico scopo della terapia è quello di ridurre i sintomi, ma soprattutto prevenire la disidratrazione.

Tenere la fronte del bambino mentre vomita può essere molto tranquillizzante, successivamente sciacquare viso e bocca e lavare i denti.

La disidratazione può essere evitata somministrando piccole quantità di liquidi con un cucchiaino o un contagocce, circa 5-10 ml ogni 5-10 minuti, oppure soluzioni saline reidratanti, ma anche the deteinato per i bambini più grandi. La quantità può essere aumentata gradualmente, ma non bisogna eccedere per non provocare nuovi episodi di vomito, in cui il bambino perderebbe più liquidi di quelli appena introdotti.

Se il neonato è allattato al seno, ha fame e non vomita, non c’è bisogno di sospendere l’allattamento. Va solo ridotta la quantità assunta, diminuendo il tempo della poppata. Se invece è allattato artificialmente, può essere utile somministrare pochi cc di latte con un cucchiaino.

In realtà, il bambino il più delle volte si “regola da solo”, ed è sufficiente che la mamma si adatti alle sue esigenze.

Le informazioni contenute in questo articolo non sostituiscono in alcun modo il rapporto medico-paziente; si raccomanda di chiedere il parere del proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio o indicazione riportata.